Il virus dell’epatite B (HBV) è costituito da un involucro esterno (HBsAg) e da un nucleo interno (HBcAg). L’antigene core dell’epatite comprende gli amminoacidi 183-185.1 In corso di infezione da HBV, subito dopo la comparsa dell’HBsAg generalmente si formano degli anticorpi diretti contro l’HBcAg (anti HBc); inizialmente questi anticorpi sono principalmente di tipo IgM, ma successivamente i loro livelli diminuiscono in coincidenza con l’aumentare dei livelli di IgG anti-HBc.2 La positività agli anticorpi anti-HBc (totali) permane nei soggetti guariti da un’infezione da HBV e nei soggetti con cronicizzazione dell’infezione da HBV.3,4 Pertanto, sono un indicatore di infezione da HBV esistente o pregressa.5 In rari casi, il decorso di un’infezione da HBV può non essere accompagnato dalla comparsa di anticorpi anti-HBc immunologicamente rilevabili (generalmente nei pazienti immunosoppressi).6 Gli anticorpi Anti-HBc non si producono dopo la vaccinazione.4,6
A causa della persistenza degli anticorpi anti-HBc dopo l’infezione da HBV, lo screening degli anti-HBc può essere utilizzato per individuare i soggetti con infezioni pregresse.7 La determinazione degli anticorpi anti-HBc in associazione ad altri test per l’epatite B permette la diagnosi e il monitoraggio delle infezioni da HBV.3,4 In assenza di altri marker dell’epatite B (nei soggetti negativi per HBsAg), gli anticorpi anti-HBc potrebbero costituire l’unico indicatore di un’infezione da HBV in corso.5,8