Scompenso cardiaco

Lo scompenso cardiaco è una patologia potenzialmente fatale, che interessa circa 64 milioni di persone in tutto il mondo1
  • 1.5 miliardi di persone in tutto il mondo sono a rischio di sviluppare scompenso cardiaco
  • In Italia, lo scompenso cardiaco interessa oltre un milione di pazienti e fa registrare 200.000 ricoveri ogni anno1,2


Lo scompenso cardiaco è una malattia severa a cui sono associate scarse prospettive per i pazienti, ed è caratterizzato da tassi di sopravvivenza peggiori di quelli per il tumore all'intestino, al seno o alla prostata. Inoltre, lo scompenso cardiaco genera elevato stress sui pazienti, gli operatori sanitari e il Sistema Sanitario Nazionale. Nonostante i trattamenti ad oggi disponibili, i tassi di ospedalizzazione e mortalità rimangono purtroppo ancora elevati.4

L'impatto economico dello scompenso cardiaco

Bisogni insoddisfatti nella gestione del paziente con Scompenso Cardiaco


  • screening per la prevenzione 
  • diagnosi accurate 
  • miglior monitoraggio della malattia6
immagine decorativa

I pazienti con Diabete di tipo 2 sono considerati a elevato rischio- di scompenso cardiaco

Per scoprire di più

Pazienti non identificati o identificati troppo tardi a causa di sintomi non specifici

Brochure: NT-proBNP scompenso cardiaco acuto

Si richiede sia il dosaggio dei Peptidi Natriuretici che l'ecocardiografia, in combinazione al quadro clinico

Brochure: NT-proBNP nello scompenso cardiaco cronico

Disponibilità dei punteggi di rischio e dei biomarcatori limitata all'assistenza specialistica

Le terapie disponibili sono efficaci se iniziate precocemente

Monitorare la progressione della malattia è la chiave per ridurre le riammissioni

I biomarcatori possono svolgere un ruolo cruciale nel migliorare la diagnosi e la gestione della patologia

Come viene diagnosticato lo scompenso cardiaco?

 

Il primo passo per la diagnosi prevede l’esame e l’anamnesi del paziente. In caso di sospetto clinico è necessario effettuare ulteriori valutazioni.4,5 Un elettrocardiogramma (ECG), un esame del sangue per dosare i peptidi natriuretici, e un ecocardiogramma per determinare eventuali danni strutturali e funzionali del cuore (cambiamenti nel ritmo del battito cardiaco, capacità di pompaggio, stress e spessore della parete). L'interpretazione dei risultati di tali esami è di supporto per confermare o escludere la diagnosi di scompenso cardiaco.

 

Biomarcatore - un indicatore di processi biologici, patologici o di risposte farmacologiche, oggettivamente misurabile e valutabile attraverso un prelievo di sangue.7

Peptidi natriuretici - ormoni rilasciati dal cuore quando le pareti si stirano.

NT-proBNP - frammento amminoterminale del pro peptide natriuretico di tipo B, della famiglia dei peptidi natriuretici.

nel corso di una vita
Il ruolo nella prevenzione

Il biomarcatore NT-proBNP nella valutazione del rischio di scompenso cardiaco nei pazienti con diabete di tipo 2

 

Lo scompenso cardiaco è la forma più comune di complicanza cardiovascolare che possono sviluppare i pazienti con diabete di tipo 2 (T2D), e circa il 30% di questi è oggi considerato ad elevato rischio. Il biomarcatore NT-proBNP consente per questi pazienti una valutazione precoce del rischio di scompenso cardiaco, dando la possibilità al clinico di effettuare un monitoraggio più preciso e di intervenire laddove necessario in modo efficace e tempestivo.

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Metodologie di screening e percorso diagnostico per lo scompenso cardiaco nelle persone con diabete. La Consensus ADA

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Referenze

 

  1. Global Health Metrics, The lancet Volume 392, Issue 10159, P1789-1858, 2018
  2. Quaderni dell’ Italian Journal of Medicine. Lo Scompenso Cardiaco a 360 gradi. Agosto 2021. Società scientifica FADOI, Vol. 9 issue 2
  3. Maggioni AP, Orso F, Calabria S, et al. The real-world evidence of heart failure: findings from 41 413 patients of the ARNO database. Eur J Heart Fail. 2016; 18:402-10
  4. Ponikowski et. al. (2014). ESC Heart Fail. :4-25. doi: 10.1002/ehf2.12005.
  5. Yancy et. al. (2013). Circulation, 128(16): 1810-52,11.
  6. Lesyuk et al. BMC Cardiovasc. Disord. 2018(1): 74
  7. Hildebrandt et al. (2010). Eur Heart J. 31, 1881-1889
  8. Huelsmann et al. PONTIAC (2013). doi: 10.1016/j.jacc.2013.05.069