- Gli esiti primari dello studio STRONG-HF hanno mostrato una significativa riduzione dei decessi, indipendentemente dalla causa, e delle riospedalizzazioni per scompenso cardiaco acuto, rispetto all’attuale standard di cura nella gestione dei pazienti
- Il rapido adattamento del dosaggio della terapia, unitamente a un frequente monitoraggio, ha portato a un miglioramento della qualità di vita dei pazienti
- Il biomarcatore Roche Elecsys® NT-proBNP rappresenta parte integrante della strategia di trattamento, con un ruolo cruciale sia per l’adattamento del dosaggio che per il monitoraggio post-dimissione
Il 9 novembre 2022 Roche (SIX: RO, ROG; OTCQX: RHHBY) ha annunciato la pubblicazione dello studio Safety, Tolerability and Efficacy of Rapid Optimization of Heart Failure (STRONG-HF) riguardante pazienti ospedalizzati per scompenso cardiaco acuto. Lo studio, che include l'utilizzo del biomarcatore Roche Elecsys NT-proBNP, è stato interrotto anticipatamente grazie a un'efficacia superiore dimostrata nel braccio sperimentale dello studio rispetto all’attuale standard di cura.
L'implementazione di questa strategia dello studio nella pratica clinica, rispetto alle attuali modalità di presa in carico dei pazienti, può ridurre significativamente i decessi, indipendentemente dalla causa, o le riospedalizzazioni per scompenso cardiaco, portando a un aumento della qualità di vita delle persone affette da questa patologia . I risultati sono stati condivisi durante l'American Heart Association (AHA) Late-Breaking Scientific Session e pubblicati su Lancet.1
"Siamo entusiasti dell'esito positivo di questo Investigator Initiated Study sostenuto da Roche, poiché ha il potenziale per determinare un cambio di paradigma nella gestione dei pazienti con scompenso cardiaco", ha commentato Thomas Schinecker, CEO di Roche Diagnostics. “Questo studio evidenzia inoltre che soluzioni diagnostiche come NT-proBNP, integrate in una strategia terapeutica, sono parte fondamentale del miglioramento della cura del paziente”.
Lo scompenso cardiaco acuto (Acute Heart Failure - AHF) è uno dei principali fattori che contribuiscono alla morbilità e alla mortalità dei pazienti con scompenso cardiaco.2
I pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto sono ad alto rischio di riospedalizzazione e decesso, soprattutto nei primi mesi dopo la dimissione dall'ospedale.3 Un'analisi recente condotta negli Stati Uniti, ha dimostrato che solo l'1% dei pazienti con scompenso cardiaco a ridotta frazione di eiezione assume la dose ottimale di farmaco prevista dalle linee guida.4
Lo studio STRONG-HF evidenzia come i dosaggi terapeutici possano essere progressivamente aumentati, in modo sicuro e sotto stretto monitoraggio e valutazione di segni e sintomi di scompenso cardiaco congestizio, funzionalità renale, potassio e Roche Elecsys NT-proBNP fino a raggiungere i livelli ottimali raccomandati dalle linee guida al termine di un ricovero per scompenso cardiaco acuto e dopo la dimissione. Prima di questo studio, i medici erano cauti nell’aumentare i dosaggi terapeutici, per i pochi dati a disposizione relativi all’approccio terapeutico per i pazienti con scompenso cardiaco acuto, incluso quali farmaci prescrivere, a quali dosi e quale monitoraggio effettuare.