Articolo

L’importanza di una diagnosi precoce nella malattia di Alzheimer e nella compromissione cognitiva lieve

Older lady concentrating
Malattia di Alzheimer (AD), compromissione cognitiva lieve (MCI)

I biomarcatori del fluido cerebrospinale (CSF) consentono una diagnosi precoce ed accurata di AD e MCI7

Per il 2050 si prevede che le persone affette da demenza raggiungeranno i 152 milioni nel mondo1

La demenza colpisce milioni di persone nel mondo e si prevede che queste triplicheranno entro il 2050.2 La malattia di Alzheimer è la più comune forma di demenza e rappresenta il 50-60% dei casi totali.3

Nel 2015 il costo globale della demenza era di 818 miliardi di dollari ed è prevista una crescita di 2 trilioni di dollari nel 2030.2

 

La diagnosi precoce porta benefici sia ai pazienti che alla società4

 

Confermare la diagnosi di compromissione cognitiva lieve (MCI) e di malattia di Alzheimer (AD) è importante e spesso un sollievo per gli individui e i loro cari.  Ricevere una diagnosi precoce permette ai pazienti di prendere decisioni in merito alla propria dieta e al proprio stile di vita che potrebbero rallentare il declino delle loro funzioni cognitive.1

Alzheimers

Nel 2018, un modello matematico commissionato dall’Alzheimer’s Association ha mostrato che il potenziale risparmio economico nei costi medici e terapeutici generato da una diagnosi precoce di AD e MCI  può arrivare a 7,9 trilioni di dollari nel 2025.4

 

I biomarcatori del CSF permettono una diagnosi precoce di MCI e AD5

 

Due dei principali segni distintivi di AD sono le placche amiloidie i grovigli neurofibrillari che si sviluppano nel cervello, a causa dell’accumulo, rispettivamente, di beta amiloide e proteina tau.6 Questi fenomeni si verificano decenni prima della comparsa dei sintomi.5

I biomarcatori del CSF permettono una diagnosi precoce ed accurata di MCI e AD, in quanto questi biomarcatori riflettono l’accumulo patologico specifico della proteina amiloide beta in placche e della proteina tau nei grovigli neurofibrillari.7

Le proteine beta amiloide (1-42) (Abeta42), tau fosforilata (pTau) e tau totale (tTau), sono utilizzati come biomarcatori del CSF nel campo della ricerca per oltre 20 anni.6 Nel 2018 il National Institute on Aging (NIA) ha proposto al National Institutes of Health (NIH) e all’Alzheimer's Association (NIA-AA) un nuovo piano di ricerca che include  Abeta42, pTau e tTau  come principali biomarcatori del CSF per la diagnosi di MCI e AD.6

Doctors discussing results

La potenzialità di Elecsys® nella malattia di Alzheimer

Roche riconosce i bisogni insoddisfatti dei pazienti affetti da patologie neurologiche

Vorresti sapere di più sui biomarcatori CSF per una diagnosi precoce nella malattia di Alzheimer?
 

Compila il form per essere ricontattato

Verrai ricontattato al più presto
Richiesta inviata correttamente!
text
  1. Alzheimer's research UK [internet; cited 2022 July] Available from:https://www.alzheimersresearchuk.org/worldwide-dementia-cases-to-triple-by-2050/#:~:text=The%20researchers%20suggest%20that%20the,Africa%20and%20the%20Middle%20east.
  2. Alzheimer’s Disease International. World Alzheimer Report 2018. Available at: https://www.alz.co.uk/research/WorldAlzheimerReport2018.pdf
  3. Alzheimer's association. [internet; cited 2022 July] Available from:https://www.alz.org/alzheimers-dementia/what-is-alzheimers
  4. Alzheimer’s Association. 2018 Alzheimer’s disease facts and figures. Alzheimer's Dement 2018; 14(3): 367-429.
  5. Agamanolis D et al. (2016) Available at: neuropathology-web.org/chapter9/chapter9bAD.html
  6. Jack CR et al. Alzheimers & Dement 2018; 14,535-562
  7. Jack CR Jr, et al. Lancet Neurol 2010;9:119–28