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Coronaropatia

La cardiopatia ischemica è la causa più comune di morte nel mondo e la sua frequenza è in aumento1

Cos'è la sindrome coronarica acuta?

La sindrome coronarica acuta (SCA) è una situazione di emergenza medica che si riferisce a un gruppo di condizioni cliniche compatibili con ischemia miocardica acuta (IMA) e/o infarto. La SCA si verifica quando l’apporto di sangue al cuore è bloccato a causa della destabilizzazione di una placca aterosclerotica precedentemente stabile.2,3

Esistono tre classificazioni sulla base della presenza di anomalie elettrocardiografiche (ECG) e infarto miocardico (Myocardial Infarction, MI):2,3

  • angina instabile;
  • NSTEMI (St-Segment-Elevation MI [infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST]);
  • STEMI (St-Segment-Elevation MI [infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST).2,3

Come viene diagnosticata l'IMA?

 

L’infarto miocardico (IM), comunemente noto come infarto miocardico acuto, è definito dal punto di vista patologico come la morte irreversibile delle cellule miocardiche causata da ischemia. Dal punto di vista clinico, l’ischemia miocardica è una sindrome che può essere riconosciuta da una serie di sintomi: il dolore toracico è il segno distintivo nella maggior parte dei casi, supportato da alterazioni biochimiche negli esami di laboratorio, alterazioni elettrocardiografiche (ECG) o risultati alla diagnostica per immagini in grado di rilevare lesioni e necrosi del miocardio.


La quarta definizione universale di infarto miocardico propone che il termine infarto miocardico acuto (IMA) debba essere utilizzato solo in presenza di danno miocardico acuto con evidenza clinica di ischemia miocardica acuta.4


La diagnosi di IMA richiede un aumento o un calo dei valori di troponina e la presenza di almeno uno dei seguenti criteri:
 

  1. sintomi di ischemia miocardica acuta;
  2. nuovi risultati elettrocardiografici (ECG) ischemici;
  3. sviluppo di nuove onde Q anomale;
  4. evidenza alla diagnostica per immagini di perdita di miocardio vitale o movimento anomalo di una qualsiasi delle pareti dovuto a causa ischemica; o
  5. identificazione di un trombo coronarico all’angiografia.

     

In caso contrario, si propone di fare riferimento solo al danno miocardico.4 I test ad alta sensibilità per le troponine cardiache (high-sensitivity cardiac troponin, hs-cTn) sono raccomandati per l’uso clinico di routine.5 La lesione miocardica è definita come presente quando i livelli ematici di cTn sono aumentati al di sopra del limite di riferimento superiore (Upper Reference Limit, URL) del 99° percentile.5,6 La lesione può essere acuta, come evidenziato da un pattern dinamico di nuova rilevazione in aumento e/o in diminuzione dei valori della cTn al di sopra dell’URL del 99° percentile, o cronica, nel contesto di livelli di cTn costantemente elevati.

Bisogni non soddisfatti nella gestione dei pazienti con coronaropatia

 

 

Referenze

  1. Devereaux PJ, Sessler DI. N Engl J Med 2015; 373: 2258-2269, 2. Devereaux PJ et al. JAMA 2017;317:1642-1651; 3. Puelacher C et al. Circulation 2018; 137: 1221-1232
  2. Cervellin et al “The clinics of acute coronary syndrome.”
  3. Twerenbold et al “Clinical Use of High-Sensitivity Cardiac Troponin in Patients With Suspected Myocardial Infarction”
  4. Reichlin et al “APACE ” One-Hour Rule-out and Rule-in
  5. Deveraux PJ et al". Association of postoperatori high sensitivity troponin levels with myocardial injury and 30-day mortality among patients undergoing cardiac surgery, 2017.
  6. Tavares et al. Endocrinol. Metab. 2016; 60 (2)


*PS: Pronto soccorso


*ED: Emergency Department

icone di screening, analisi, gestione e cura dei pazienti effetti da CAD

Previsione del rischio nei soggetti asintomatici1

Solo il 25% dei pazienti che si presenta al PS* con dolore toracico ha un IMA, ma l’80% di questi avrà una permanenza prolungata al PS: Necessità di velocizzare la dimissione2

I test della troponina ad alta sensibilità con valutazioni cliniche sono l’ elemento fondamentale per la diagnosi di infarto miocardico acuto (IMA)3

Il 22-25% dei pazienti con sospetto di IMA rimane senza diagnosi entro 1 ora: Necessità di migliorare il triage4

 

La lesione miocardica perioperatoria (Perioperative Myocardial Injury, PMI) è una complicanza spesso non rilevata della chirurgia non cardiaca nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare ed è fortemente associata alla mortalità5

 

Pazienti ad alto rischio (diabete e chemioterapia) e a medio rischio (anziani e con malattie renali croniche)6

Collabora con i pionieri del settore per migliorare la diagnosi di IMA


Grazie a una combinazione di miglioramenti tecnici e al supporto di appropriati studi clinici, Roche ha migliorato il modo in cui l’IMA viene diagnosticata in tutto il mondo. Questo ha consentito di sottoporre a triage oltre il 75% dei pazienti con dolore toracico in PS in appena 1 ora.

Una diagnosi rapida e accurata è fondamentale quando i pazienti che arrivano con dolore toracico acuto e sospetto infarto miocardico acuto sono al pronto soccorso. I risultati dello studio TRAPID-AMI7 mostrano che il test ad alta sensibilità della troponina T cardiaca di Roche fornisce una diagnosi affidabile e rapida entro 1 ora e molto più veloce del tempo di osservazione di 3-6 ore utilizzando l’approccio diagnostico convenzionale.


Questo approccio offre vantaggi significativi, tra cui:

  • Migliore assistenza

  • Minore durata della permanenza in Pronto Soccorso

  • Notevole risparmio sui costi

  • Conformità alle linee guida ESC

     

La troponina è il biomarcatore d’elezione nella definizione dell’infarto miocardico acuto secondo le linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC).8 Inoltre, è lo standard di riferimento per distinguere tra pazienti con e senza infarto miocardico acuto.8,9

Troponina T ad alta sensibilità (TnT-hs) Elecsys® può ridurre ad 1 ora il tempo necessario per confermare o escludere il NSTEMI.10-12

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References

 

  1. ESC Guidelines for the management of acute myocardial infarction in patients presenting with ST-segment elevation, Ibanez et al 2017
  2. Roffi M, et al. Eur Heart J 2016; 37:267-315
  3. Amsterdam E A, et al. Circulation 2014; 130:e344-e426
  4. Thygesen K, Alpert JS, Jaffe AS, et al. Fourth universal definition of myocardial infarction. J Am College Cardiol 2018;72:2231–2264.
  5. Thygesen K, Mair J, Giannitsis E, Mueller C, Lindahl B, Blankenberg S, Huber K, Plebani M, Biasucci LM. Tubaro M, Collinson P, Venge P, Hasin Y, Galvani M, Koenig W, Hamm C, Alpert JS, Katus H, Jaffe AS; Study Group on Biomarkers in Cardiology of the ESC Working Group on Acute Cardiac Care. How to use high-sensitivity cardiac troponins in acute cardiac care.Eur Heart J. 2012
  6. Apple FS, Jaffe AS, Collinson P, Mockel M, Ordonez-Llanos J, Lindahl B, Hollander J, Plebani M, Than M, Chan MH; on behalf of the International Federation of Clinical Chemistry (IFCC) Task Force on Clinical Applications of Cardiac Bio-Markers. IFCC educational materials on selected analytical and clinical applications of high sensitivity cardiac troponin assays. Clin Biochem. 2015; 48:201–203
  7. Mueller C, Giannitsis E, Christ M, et al; TRAPID-AMI Investigators. Multicenter evaluation of a 0-hour/1-hour algorithm in the diagnosis of myocardial infarction with high-sensitivity cardiac troponin T. Ann Emerg Med. 2016;68:76–87.e4. 
  8. A Maziar Zafari, MD, PhD, FACC, FAHA; Medscape 2019
  9. De Luca, et al. Circulation 2004; 109:1223-1225
  10. Roffi, et al. Eur Heart J. 2016; 37:267-315
  11. Thygesen K, et al. Eur Heart J. 2019; 40:237–269
  12. Twerenbold R, et al. JACC 2019; 74:483 – 94